Pterois russelii Bennett, 1831

(Da: en.wikipedia.org)
Phylum: Chordata Haeckel, 1874
Subphylum: Vertebrata Lamarck J-B., 1801
Classe: Actinopterygii Klein, 1885
Ordine: Scorpaeniformes Greenwood et al., 1966
Famiglia: Scorpaenidae Risso A., 1826
Genere: Pterois Oken, 1817
English: Planetail firefish, Spotless butterfly-cod
Descrizione
La forma è tipica del genere Pterois: testa relativamente piccola e appuntita, con lunghe escrescenze carnose sopra gli occhi sporgenti e ai lati della bocca. Profilo dorsale arcuato, ventre meno pronunciato. Il corpo si restringe verso il peduncolo caudale, che precede una coda piuttosto larga, tondeggiante. I primi 12-13 raggi della pinna dorsale e di quella anale, molto allungati, sono in realtà aculei veleniferi, ben eretti dal pesce quando è in situazione di pericolo. I raggi allungati delle pinne pettorali sono aculei pieni, non velenosi. La livrea è interessante: il colore di fondo è un rosa più o meno carico, attraversato orizzontalmente da larghe fasce e linee sottili brune. Le pinne, la coda e le parti terminali della dorsale e dell'anale presentano raggi rossastri e screziature brune, verdi e rossastre. Raggiunge una lunghezza massima di 30 cm. Come tutte le altre specie del genere Pterois, anche P. russelii possiede aculei velenosi sulla pinna dorsale e sulle pettorali. Il primo e più importante trattamento dopo un'accidentale puntura è l'immersione della parte colpita in acqua calda (circa 45 °C), perché riduce il dolore inattivando la tossina, che è termolabile. Nonostante la pericolosità e la puntura dolorosa, questa specie è piuttosto ambita dagli acquariofili specializzati in acquari marini, anche se meno diffusa di Pterois volitans.
Diffusione
Questa specie è diffusa nell'Indo-Pacifico: dal Golfo Persico e dalle coste africane orientali fino alle coste dell'Australia occidentale. Abita fondali fangosi e barriere coralline.
Bibliografia
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Data: 25/04/1984
Emissione: Ittiofauna Stato: Vietnam Republic |
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Data: 25/11/1984
Emissione: Ittiofauna Stato: Yemen (South) |
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